Briciole di pane

Acqua

Monitoraggio ambientale delle acque


Secondo la Direttiva Quadro Acque, 2000/60/CE, lo stato di qualità ambientale delle acque è determinato dalla valutazione di una serie di indicatori caratteristici delle diverse condizioni dell’ecosistema, la cui composizione, secondo regole prestabilite rappresenta lo Stato Ecologico e lo Stato Chimico.

Il processo di valutazione, si articola attraverso l’elaborazione di indicatori, rappresentativi delle diverse componenti, la cui combinazione (secondo il principio che il valore peggiore individua lo stato finale) determina lo Stato Ecologico e lo Stato Chimico dei diversi corpi idrici significativi. Gli indicatori ambientali di riferimento per la valutazione dello stato ecologico di un corpo idrico, secondo quanto previsto dal 152/2006 e s.m.i., si basano sull'analisi di:

  • Elementi biologici
  • Elementi di qualità fisico - chimica a sostegno, degli elementi biologici
  • Elementi chimici a sostegno (tab.1B D.lgs 172/2015)
  • Elementi idromorfologici a sostegno (tab.1B D.lgs 172/2015).

  • Tali indici vengono classificati secondo cinque classi di qualità: “Elevato”, “Buono”, “Sufficiente”, “Scarso” e “Cattivo” ad eccezione degli elementi chimici a sostegno il cui stato è espresso da “Elevato”, “Buono” e “Sufficiente”.

    L’indicatore ambientale di riferimento per la valutazione dello Stato Chimico di un corpo idrico, secondo quanto previsto dal 152/2006 e s.m.i. è l’indice chimico, basato sulla presenza di sostanze inquinanti di natura pericolosa e persistenti nella matrice acqua con livelli di concentrazione superiore agli Standard di Qualità Ambientale (SQA-MA, SQA-CA) di cui alla tab.1A del D.lgs 172/2015. Tale indicatore è classificato secondo le seguenti due classi: “buono” e “non buono” in cui “buono” rappresenta l’assenza di sostanze inquinanti oltre il valore limite.

    Sulla base delle risultanze (classificazione) dello Stato Ecologico e Chimico (e dell’analisi delle pressioni) le Regioni predispongono i programmi di misure che vengono attuati nell’ambito dei relativi Piani di Tutela Regionali, al fine di consentire il raggiungimento dell’obiettivo stabilito. Le Autorità di distretto predispongono programmi di misure complementari, nel caso in cui sia necessario intervenire con misure di scala interregionale o distrettuale, attuati nell’ambito dei relativi Piani distrettuali di Gestione delle Acque. La Direttiva 2000/60/CE, prevede inoltre che, dopo la prima approvazione del 22 dicembre 2009, i Piani di Gestione siano ri-esaminati e aggiornati dalle autorità competenti ogni sei anni. Il primo aggiornamento è stato approvato il 22 dicembre 2015, il secondo aggiornamento è previsto per il 22 dicembre 2021. Si evince, pertanto, che la valutazione dello stato ambientale dei corpi idrici è articolata su base sessennale, ossia nell’ambito del sessennio di attuazione del Piano di Gestione.