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Patrimonio geologico

Il Patrimonio Geologico del Lazio è costituito dai Geositi presenti sul territorio regionale. Conservare il Patrimonio Geologico è un’attività complessa ma doverosa, per assicurare alle generazioni future la presenza di risorse ambientali spesso ritenute poco vulnerabili, ma che in molti casi si rivelano invece assai fragili. Ma un Geosito è anche un bene culturale? A nostro avviso questo è senz’altro vero, ma il passaggio dall’una all’altra realtà non è automatico e necessita del rispetto di alcune condizioni. E’ bene quindi soffermarsi sul significato attribuito ai termini Geosito, Patrimonio Geologico e Geoconservazione, significato che spesso si è evoluto negli anni fino a raggiungere ai nostri giorni un livello di codificazione più o meno stabile tra gli addetti ai lavori.

Il concetto di Geosito e la sua evoluzione
Si tratta probabilmente del termine maggiormente diffuso e conosciuto tra quelli che attengono alla conservazione del patrimonio naturale abiotico. I Geositi, oggetto di numerose pubblicazioni sia a carattere regionale che nazionale, sono considerati generalmente come siti di interesse geologico. Quale sia la tipologia ed il grado di tale interesse e in che misura esso debba essere posseduto da un geosito per essere considerato tale risulta invece ancora poco chiaro. Tale questione deve merita però un maggiore approfondimento, soprattutto perchè in assenza di norme chiare e condivise si corre il rischio di considerare geosito praticamente qualsiasi cosa; ma dove tutto è geosito, allora nulla più è geosito.

Innanzi tutto una precisazione: i termini Geosito e Geotopo sono sinonimi. Entrambi, infatti, possiedono come radice la radice greca γή (terra) seguita come desinenza dalla parola “luogo”, presa in un caso dal latino situs e nell’altro dal greco τόπος. In entrambi i casi il significato è quindi lo stesso: un luogo che possiede un interesse legato alla terra. La parola Geotopo prevale negli studi degli autori germanici, mentre la scuola anglosassone preferisce la parola Geosito. In Italia, sebbene siano stati adoperati entrambi i termini, la più ampia diffusione spetta nettamente alla parola geosito che, di conseguenza, viene adoperata anche nella presente opera.

Si forniscono di seguito alcune tra le più significative definizioni coniate per il concetto di Geosito, come riportate in POLI (1999), che ne testimoniano anche l’evoluzione:

  • Parte di geosfera riconoscibile o accessibile sulla superficie terrestre, spazialmente limitata e chiaramente distinguibile dalle zone circostanti in relazione a caratteri e processi geologici e morfologici definiti (STURM, 1992).
  • Un’area o una località che rappresentano in modo esemplare eventi geologici, geomorfolgici e regionali oppure la storia, lo sviluppo e i rapporti geologici, rivestendo la funzione di modelli per un’ampia fascia di territorio o a livello globale (WIMBLEDON et alii, 1995).
  • Qualsiasi località, area o territorio in cui è possibile definire un interesse geologico o geomorfologico per la conservazione (WIMBLEDON et alii, 1999).

Come sopra accennato, le tre definizioni sopra riportate riflettono l’evoluzione subita dal concetto di Geosito, inizialmente considerato come un “luogo”, quindi come un luogo sede di fenomeni che rivestono carattere di “esemplarità” ed infine come un luogo che merita di essere “conservato” e tramandato alle generazioni future. Volendo individuare un denominatore comune tra le definizioni citate, ne risulta che un Geosito è in sintesi un “oggetto geologico” fisicamente presente sul territorio che permette di comprendere in maniera particolarmente chiara ed evidente un determinato evento legato alla storia della terra.
L’insieme dei geositi presenti in un territorio ne costituisce il Patrimonio Geologico.

Il Patrimonio Geologico e la sua conservazione: la Geoconservazione
La Geoconservazione consiste nella conservazione della Patrimonio Geologico. Come accade per molte delle discipline legate al Patrimonio Geologico, anche la Geoconservazione è una disciplina di recente formazione e questo comporta un basso livello di codificazione nella terminologia utilizzata, con conseguente proliferare di termini specialistici che sono stati utilizzati per descrivere vari aspetti della materia.
Si riportano di seguito due definizioni ampiamente accettate per la Geoconservazione:

  • la conservazione della geodiversità per i suoi valori intrinsechi, ecologici e di patrimonio geologico (SHARPLES, 1995a).
  • L’identificazione e conservazione degli aspetti, associazioni, sistemi e processi geologici, geomorfologici ed edafici per il loro valore intrinseco, ecologico o di patrimonio (EBERHARD, 1997).

Il valore intrinseco è connesso alla semplice esistenza, al di fuori di ogni altra considerazione; il valore ecologico consiste nell’importanza connessa al mantenimento di un processo biologico dipendente da quello abiotico; il valore di Patrimonio Geologico è connesso alla volontà umana di preservare per le generazioni future un oggetto ritenuto significativo.

Il Patrimonio Geologico è costituito dalla somma dei beni geologici presenti in un territorio, che si concretizzano nei Geositi stessi. La Geoconservazione dunque viene a coincidere con l’attività di tutela dei beni geologici.
Esiste uno stretto legame tra la legislazione in materia di beni culturali e la componente geologico-geomorfologica, evidenziata a livello nazionale già nella storica legge 29/06/1939 n.1497: «Protezione delle bellezze naturali» che fu predisposta per la tutela, tra le altre cose, delle “singolarità geologiche” e delle “bellezze panoramiche”.
Il concetto fondamentale è il seguente: un qualsiasi “oggetto geologico” (e quindi anche un Geosito) può essere considerato un bene culturale solamente se la conoscenza dell’oggetto stesso diviene patrimonio condiviso, fruibile da parte dell’intera comunità, nel qual caso esso diviene meritevole di essere tutelato. In caso contrario l’oggetto geologico costituisce solamente un reperto isolato, parte di un elenco o di un catalogo. Per rendere possibile la tutela del Patrimonio Geologico, cioè la Geoconservazione, occorre interpretare i Geositi al fine di renderli fruibili in veste di beni culturali a carattere geologico, inserendoli in un’ottica di sistema e dotandoli di piani di gestione e di enti gestori in grado di amministrarne lo sviluppo.


Dichiarazione Internazionale dei diritti della memoria della Terra - Digne (1991)

La Dichiarazione Internazionale dei diritti della memoria della Terra è un documento presentato dall’UNESCO a Digne nel 1991 e riporta tra i punti principali le direttive fondamentali per la salvaguardia e la protezione degli ambienti naturali, esortando tutte le autorità nazionali e internazionali competenti ad una presa di coscienza dell’unicità del Pianeta Terra, nella necessità di attuare politiche di geoconservazione in una visione di sviluppo sostenibile di livello mondiale.
Consulta e scarica la dichiarazione.


Consulta e scarica il Manifesto Europeo Sul Patrimonio Geologico e la Geodiversità (2004).


Consulta e scarica la pubblicazione "La Conservazione del Patrimonio Geologico del Lazio" (2011).