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PCB

L'acronimo PCB sta per PolyChlorinated Biphenyls, Policlorobifenili, un gruppo di sostanze chimiche industriali organoclorurate che è divenuto un grave problema ambientale negli anni 1980-1990. Questi composti trovano un’ampia varietà di applicazioni nella nostra società per le proprietà che essi possiedono. In seguito al loro uso indiscriminato, tali prodotti sono diventati uno dei principali fonti di inquinamento in molte parti del mondo.
Come molti altri organoclorurati, queste sostanze sono assai persistenti nell’ambiente e si bioaccumulano nei sistemi viventi. Sia per la loro tossicità che per quella dei loro contaminanti furanici, i PCB presenti nell’ambiente sono diventati causa di forte preoccupazione per il loro potenziale impatto sulla salute umana, in modo particolare sulla crescita e sullo sviluppo dell’uomo.
Per poter controllare l’impiego e l’inquinamento ambientale di queste sostanze, la normativa prevede l’istituzione di un Inventario presso le Sezioni Regionali competenti per territorio, alimentato dalle comunicazioni dei detentori degli apparecchi contenenti PCB, i quali sono obbligati a comunicare alla Sezione Regionale del Catasto Rifiuti presso ARPA Lazio, così come previsto dall’articolo 189 del D.lgs. 152/06 e s.m.i., le informazioni relative agli apparecchi, di cui all’articolo 3 comma 1 al D.lgs. 209/99, con cadenza biennale e in ogni caso entro dieci giorni dal verificarsi di un qualsiasi cambiamento.
L'analisi dell'Inventario mostra che attualmente sul territorio della regione Lazio sono presenti n° 443 apparecchiature contenenti PCB con una concentrazione compresa tra lo 0,005% e 0,05% in peso.
I dati acquisiti vengono rielaborati periodicamente e riportati in un Report biennale che periodicamente viene aggiornato dall'Agenzia con i dati disponibili.

Per scaricare il report "Inventario PCB della Regione Lazio nel periodo 2000-2018" Clicca qui.